venerdì 30 settembre 2016

#per telepatia



#Per telepatia




foto da internet


Voci musica canzoni
pensieri ed emozioni
e la speranza
che è solo mia
che tu mi pensi...
per telepatia.
La musica mi avvolge
col caldo dell'estate
e coi ricordi intensi
di carezze passate.
Non senti che ti chiamo?
So che non puoi....non vuoi
che è soltanto illusione
che il mio pensiero,
sull'onda della musica
e di quella canzone
arrivi fino a te,
ti avvolga, ti stravolga
e per un attimo intenso

ti ricordi di me.

#sonnifero #senza meta #Ho finito le parole

Lode al sonnifero

Se nemmeno nel sonno
trovi pace,
serve un aiuto chimico
potente
che ti permetta
di annullare i pensieri
per poi precipitare

nell'assoluto niente.


senza meta
Sono
come una vecchia barca
malandata
che viaggia controvento
lasciandosi portare
senza meta
in questo viaggio
che è di sola andata.




Ho finito le parole

E così
ho finito le parole
dovrò stare in silenzio
e farne scorta:
mi servono parole
che parlino di pace,
di tenerezza
di vecchi abbandonati,
di ragazzi felici,
di neonati
di fiori e canti
di montagne e prati.
Parole salate
che sappiano di mare
di città visitate
del tempo che,
purtroppo,
corre i fretta.
Le parole d'amore
le ho tutte consumate,
intendo la passione,
perché l'amore
ha diverse facciate.
E per trovare
un poco di parole
leggerò le poesie
di chi ne ha ancora,
mi immergerò nei libri,
e farò scorta di storie,
di aforismi,
di palpiti e dolcezze,
dei racconti
di impudiche carezze.

#Un bagno in mare #Ferragosto

#Un bagno in mare

Un refolo di vento
mi accarezza le spalle
un'onda mi travolge
raggi di sole
fan bruciar la pelle.
Come per un approccio
tenero e passionale
mi abbandono al piacere
di questo bagno in mare.




#Ferragosto
Domani è ferragosto
e già stasera
si sente aria di festa
un cambio di atmosfera:
risa musica e canti
giungono dalla spiaggia,
e vociar di ragazzi
per le strade
e fuochi d'artificio
a illuminar la sera.

Ho acceso le candele
e dolcemente
reclinando la testa
mi abbandono ai ricordi,
che è quello che mi resta:
penso a sere incantate

tutti intorno ai falò,
a mani innamorate
alla felicità
di una sera d'estate.

giovedì 29 settembre 2016

#Prima di dormire

Prima di dormire
Lentamente si consuma la notte
il buio invade anche la mia mente.
Come ogni sera prima di dormire
farò un bilancio della mia giornata:
l'ho vissuta ?oppure l'ho sprecata
lasciando che da me si distaccasse
come l'albero fa con le sue foglie?
Ho lasciato che tutto soffocasse
per non soffrire pensando alle ferite 
di cui non voglio dire.


Per non abbandonarmi a questo buio
e ai fantasmi creati dalla notte
cerco un pensiero allegro tra i ricordi
e ritrovo con dolcezza struggente
il sorriso di un bimbo che ho baciato
cullato e coccolato: ieri? o una vita fa?
Che importa, ripenso al suo bel viso
grassottello, da angioletto paffuto, 
e sono grata: per stasera mi basta
per dormire e sognare il paradiso.


28 settembre 2016

E' successo davvero, ero stata al battesimo di un nipotino, Liam, e all'inizio era il suo simpatico viso che ho ricordato…..ma velocemente il volto è diventato quello di mio figlio quando era piccino, adesso ha 52 anni….e pensandolo mi sono rallegrata e addormentata.

mercoledì 28 settembre 2016

#ORRORE


Orrore

Proteggiamo 
i bambini
cuccioli 
che non sanno
distinguere il male.
E' una strage continua:
in questa nostra epoca 
che si crede evoluta
siamo giunti
all'orrore 
e al raccapriccio.
Bimbi abusati, 
bimbi affamati
bimbi dimenticati 
nelle auto roventi.
E dopo i bambini 
bombardati
e quelli naufragati 
adesso i ragazzini
vengono 
usati come kamikaze.
Vittime e carnefici 
in questa vita assurda,
in cui l'umano
sta tornando selvaggio
e primitivo.
Che orrore.


22/08/2016

martedì 27 settembre 2016

#Bolle di sapone #Illudimi (con risposta)










Bolle di sapone

Le bolle di sapone:
una magia che sempre
mi ha stupito;
un poco di sapone,
una cannuccia, acqua,
e con un soffio
il cielo e l'aria intorno
sono tutto un colore,
leggerezza assoluta
fragilità che incanta.
I miei pensieri, oggi
sono come le bolle:
splendono un attimo 
e poi volano via,
scoppiano in aria,
non li trovo più,
lasciando il dubbio
che ci siano stati.
Attimi colorati, 
sogno, fantasia
ma poi tutto sparisce
e nell'aria rimane
soltanto una poesia.

23 agosto 2016



ILLUDIMI

Illudimi,
io non ti chiedo nulla
se non l'ultimo
brivido d'amore.
In questa lunga estate
ormai alla fine
mi manca
qualche appiglio
per sognare:
vorrei ancora
sapermi innamorare.
Come, di chi....
che importa?
Voglio sognare
di amare un'altra volta.
Quindi, ti prego
mi bastan due parole
o uno sguardo profondo
o una poesia
e la tristezza
se ne andrebbe via.
Ed ogni sera,
prima di dormire
potrei pensare
"IO AMO"
e un palpito di vita
mi farebbe sorridere
e gioire.

06/09/2016


Questa poesiola ha ricevuto una simpatica risposta da un amico, salvo bonafè:

Non è illusoria e nemmeno ruffiana, è soltanto che vorrei essere un tuo amico vero:

Marilla, amica mia
Niente più valeriana
nemmeno camomilla
Bastano le parole
com’io fossi un bambino
poi giocheremo insieme
a muffa e a nascondino.
Entra dentro un cassetto
conservati per me
e rideremo insieme
cercando quel perché
Lo so, sono birbante
ma ho l’anima ed il cuore
ti porto rose e fiori
per toglier quel dolore
Una coperta di stelle
duecento caramelle
e un alito di pace.
Allor dormirai serena
fino a tarda mattina
E mi dirai : che bello,
mi sento una bambina

#vecchi amici #in ospedale







Vecchi amici


Sono ingialliti, vecchi
odorano di muffa...
buttali via!
Lo sento dire 
ormai da qualche anno,
quando sposto o rileggo
i vecchi libri, quelli
che tengo al mare.
Ma non ci riesco:
non si gettano via
gli amici più fedeli
sempre presenti
nelle notti di insonnia
nei momento più neri
e in quelli più felici;
mi hanno ispirato
insegnato e distratto
con i loro pensieri,
mi hanno spiegato
come' è, com'era
la vita oggi e ieri.
Così li ho messi al sole
per asciugarli un po'
e so che ho fatto bene
avrò bisogno di loro
e li ritroverò.


31 agosto 2016


In Ospedale


Ci sono dolori
ci sono speranze
ci sono cuori feriti
in quelle stanze.
Ci sono vecchi
senza più memoria
ma sui loro volti
c'è tutta la storia.
Ci sono bimbi
che pur malati
sui loro letti
giocano ai soldati.
Ci sono madri
con il pianto in gola 
che si fingono allegre...
ma gli occhi spenti
senza colore
tradiscono il dolore:
perché é inumano
è micidiale
aver saputo
che un figlio sta male.

30 agosto 2016

#non mi dimenticare




Non mi dimenticare


Se mi hai voluto bene
non mi dimenticare.
Se ti ho fatto un sorriso
o mi hai offerto una rosa
se ti ho detto qualcosa
di brutto o di carino
se ti ho visto bambino
e ti ho sorriso
se ho baciato il tuo viso
se un tramonto 
ci ha fatto emozionare
ti prego, ricordati di me
 NON MI DIMENTICARE.



13/09/2016

#perché ridi pagliaccio?




perché ridi, pagliaccio?
Cosa nascondono
la tua ironia,
il tuo sarcasmo
il tuo gettare via
e allontanare
le cose belle?
Che cosa ti ha ferito
così tanto
e così profondamente
da costringerti a fingere
di non credere a niente?
Vuoto d'amore,
voglia di tenerezza,
come un pagliaccio triste
ed errabondo
vai per il mondo
sghignazzando invano:
eppure per placarti
basterebbe un soriso
basterebbe una mano
da stringere alla sera,
ma una mano sincera

14/09/2016

#una notte



Una notte


Serata scialba, qualche sigaretta
un calice di vino, la tv
qualche occhiata, con molta timidezza
qualche sorriso, un po' di tenerezza.
Ma poi venne la notte
e nella stanza, senza far rumore
entrò anche l'amore.
Nel cuore avevo i fuochi artificiali
nella testa le musiche più belle
dalla finestra complici le stelle.
La sua mano pian piano mi scoprì
i piedi le ginocchia il ventre il seno
carezzandomi adagio mi rapì
e l'amore ci vinse, ci costrinse
legando i nostri corpi coi suoi lacci.
E fu così che quella notte
senza far rumore, celebrammo l'amore.
Mariella M.





Poesia scritta qualche (!!!) anno fa.



lunedì 26 settembre 2016

#sassi in riva al mare

In riva al mare



Sassi 

Seduto sopra un tronco
in riva al mare

un anziano signore
getta sassi alle onde.
Ogni sasso un ricordo
da smaltire, 
togliere dalla mente:
tradimenti, bugie,
malanni vari,
i problemi dei figli
le stupide ripicche 
coniugali...
e i giorni della vita
che son stati 
tutti grigi, noiosi
e sempre eguali.
L'orizzonte è lontano
strillano i gabbiani,
il mare è mosso.
E l'anziano signore
sospirando nel vento
sente una fitta al cuore:
sta finendo la vita,
ancora qualche sasso
ed è finita.




Poesia scritta il 25/09/2016 


L'anziano signore l'ho visto davvero, la storia…ricalca decine di storie, compresa la mia. Quando arriva la vecchiaia e si fa il bilancio di una vita…..quanti sassi si vorrebbero gettare. E quante poche gemme restano da conservare.

sabato 24 settembre 2016

#Bologna



Bologna è come me


Bologna è come me
vecchia e superba,
con ventate improvvise di follia.
E poi, la nebbia
grigia dei ricordi,
che tutto vela di malinconia.


poesia scritta nel 1990 circa


foto da Tripadvisor

#apatia



Apatia

Apatia
questo è un grigio momento
tutto è immobile e triste
non un filo di vento
fa tremare le foglie,
non un filo d'affetto, d'amore
sa scaldare il mio cuore.
Intorno il niente….
solo
vuoto silenzio apatia
niente dolore, ne felicità
niente da vivere, niente da ricordare
niente di cui parlare.
Niente,
con rabbia e con malinconia
e con niente
la vita vola via.

Poesia scritta il 29/01/2016 - 11:55








#Cuore gemello



Cuore gemello.

Ci sono cose che non posso dire
perché nessuno potrebbe capire,
soltanto tu che attendo da una vita
soltanto tu mi avresti capita.
Te le avrei sussurrate piano piano
passeggiando in un parco
o stesi e accovacciati su un divano.
Ci sono cose che non ho mai detto
aspettando di averti nel mio letto.
Ma non ti ho mai incontrato
cuore gemello, mente in sintonia
anima viva simile alla mia...
E quelle cose che non posso dire
restano dentro me, tristi....a morire.


scritta il 15/09/2016 - 16:23

#Quel che vorrei

La Marilla, disegno di Cuoghi Corsello

Quel che vorrei

Vorrei pensieri gioiosi, amici chiassosi, 
serate di vino e di risa. 
Vorrei che quello che resta, 
poco o molto che sia della mia vita, 
fosse come una festa.
Vorrei un amico, un'amica, 
a cui raccontare che ho paura. 
Paura di morire, paura di soffrire, 
paura di sapere. 
Raccontare i pensieri più veri, 
quelli dorati ma anche quelli neri. 
Che si tengono chiusi per assurdo pudore, 
chiusi nascosti negati in un angolo del cuore.
Vorrei potermi ancora innamorare, 
vorrebbe dire che riesco a sognare.
Vorrei essere bella vivace affascinante, 
vorrei saper ballare e andare in bicicletta, 
scrivere sopra i muri coi colori,
fare le capriole sopra al prato
e non pensare a nulla, solo a vivere ancora, 
allegramente allegra fino all'ultima ora.


Aprile 2015

Sr. Vera (racconto)

Suor Vera

Sorelle, venite qui....,la voce squillante della Madre Superiora echeggiò chiara e allegra nel cortile, vi voglio presentare un nostro benefattore, il Comandante Ivo Persici!
Una delle "sorelle" cioè Sr. Vera si voltò e sbiancò in viso.......il comandante Ivo....il SUO Ivo!


Vera era stata una ragazza allegra, spiritosa, intelligente. 
Mamma cattolicissima, vera "Pia Donna", cuciva i paramenti per il prete del paese, pregava e aiutava i bisognosi...se erano credenti; il padre Maresciallo Dell' Arma, carabiniere tutto d'un pezzo ma miscredente e giocoso nei momenti privati.
Fu destinato a fare il maresciallo in vari paeselli della Toscana, e in uno di questi nacque lei, Vera, seguita dopo qualche anno da Wanda.
Vera e Wanda rappresentavano in piccolo, esattamente, i caratteri dei genitori: Vera sempre in Chiesa, Azione Cattolica, ma sopratutto assidua frequentatrice di un Istituto Religioso, dove aveva stretto un rapporto di fiducia con una suora anziana, Suor Matilde. Era a lei che si rivolgeva spesso per consiglio e conforto, la considerava una specie di zia buona e saggia. 
Wanda invece era un po' audace per i suoi tempi, prima ragazza nel paese a fumare in pubblico per esempio, e a uscire di casa un po' troppo scollata, con grandi patemi della madre.
Si innamorarono dello stesso ragazzo, Ivo, che faceva il bottaio...cioè costruiva le botti per il vino.
Le corteggiò entrambe, prima una poi l'altra ma alla fine scelse Wanda.
Per Vera fu una grande sofferenza, era ingenua e pulita e aveva davvero creduto in questo amore, e sentiva, sapeva, che non avrebbe mai più amato nessun altro così.
Si rifugiò da Sr. Matilde, si confidò, parlarono, pianse tutte le sue lacrime e alla fine arrivò il consiglio della suora: vieni un poco qui da noi, in convento, come Novizia. Tu hai l'animo troppo sensibile e buono per sopravvivere in mezzo alle brutture del mondo, mentre potresti essere di grande aiuto per tutti, se e quando raggiungerai la serenità.
Fu un lampo accecante, fu un momento di assoluto, fu...la rivelazione: Vera capì immediatamente che si, era quella la Via.
Felicità assoluta da parte della madre, ma il Maresciallo non fu tanto d'accordo. 
Minacciò, protestò, la fece allontanare per qualche tempo dal paese sperando che ci ripensasse. 
La voce giunse anche a Ivo e al ritorno di Vera in paese lui, che nel frattempo era stato piantato dalla vivace Wanda, andò a parlarle e a chiederle perdono assicurando che si era lasciato travolgere da qualcosa che con l'Amore non aveva nulla a che vedere, ma che ora ne era certo: la suo vita avrebbe voluta viverla con lei.
Furono giorni, e sopratutto notti, di assoluta agitazione, di dubbi, di insicurezze: ogni giorno prendeva una decisione diversa, per cambiare idea il giorno successivo. Ivo era dolce, attento, comprensivo. Ci scappò anche un bacio..o forse due....
Ma alla fine si convinse, e Suor Matilde le dette qualche spintarella psicologica, che se aveva tanti dubbi, forse quello per Ivo non era vero amore. Sarebbe stato saggio, pensò, provare come novizia, solo così avrebbe potuto capire.
Entrò in convento come Novizia, e non le ci volle molto per capire che la sua via era quella... prese i voti e divenne Sr. Vera e piano piano dimenticò la parte brutta del "mondo fuori" come diceva Lei, per vivere con tutto l'amore che aveva la sua missione.
Scoppiò la guerra, un inferno che per molti bambini sarebbe stato irreparabile se non avessero trovato conforto e aiuto nell'Istituto dove stava Suor Vera, e in lei in modo speciale, perché le sue braccia e il suo cuore erano immensi, materni e affettuosi e sapeva accogliere e lenire le ferite dei piccoli orfani che doveva accudire.
Come quel giorno, quando la voce della Madre Superiora e la vista di quell'uomo dai capelli ormai bianchi, sorridente ed elegante nella sua divisa militare, non fece fare al suo stomaco e al suo cuore una danza spasmodica che per poco non la fecero svenire.
Ma poi guardò gli occhi azzurri e teneri del bambino che stava tenendo per mano, i capelli riccioluti della bimba che aveva davanti e fingendo di non aver sentito bisbigliò: andiamo ragazzi, è l'ora di fare merenda! E si diresse decisa dalla parte opposta.....
Ivo era solo un ricordo, e tale doveva rimanere.

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Sr. Vera era mia zia, ma la storia l'ho solo immaginata.

#scrivo poesie





Scrivo poesie, da sempre. 
Ma fino ad ora le tenevo un po' poi le stracciavo…e amen.
Qualcuna l'ho tenuta non so perché e l'ho ritrovata in vecchie scatole. Quasi contemporaneamente un amico mi ha segnalato il sito www.oggiscrivo.it e frequentandolo giornalmente mi ha preso la frenesia, o malattia…..o dipendenza poetica!
Scrivo quasi ogni giorno e pubblico, ma ultimamente mi è venuta la paura di perdere tutto, così le mie poesie le metto anche qui.

cominciamo…

#volare #Leggere una poesia #Come faccio?



volare
Vorrei un sogno per farmi volare:
ero bambina e già lo sognavo
chiudevo gli occhi e volavo..volavo..
E ancora oggi quando guardo il cielo
desidero due ali ed il coraggio
di fare un salto, di spiccare il volo
di arrivare lassù sopra nuvole
rotolarmici dentro e poi
salire ancora, con frulli e capriole.
E vedere me stessa da lontano
come se fossi sopra un aeroplano
farlo senza paura, senza farmi male.
So che si può, si chiama 
VIAGGIO ASTRALE.


leggere una poesia
Leggere una poesia
è allungare una mano 
verso il poeta, 
è una carezza,
uno scambio 
di fluidi pensieri
e di emozioni totali
e quasi sensuali...
Poesia è un desiderio,
un sogno, a volte 
è una bugia,
ma detta con dolcezza.
Scriverla è dare amore
leggerla è ricambiarlo
mettendo in gioco il cuore.


Come faccio?
Come faccio
a scacciare 
il senso del niente 
che mi invade?
Come faccio
a non piangere,
come faccio
a reagire?



L'età non si cancella,
gli sbagli di una vita
sono fardelli immani
e lasciano dolori
che non so cancellare
dall'anima e dal cuore.


Eppure temo
di dimenticare
temo il buio profondo
della mente
temo la solitudine
e il dolore
temo la morte
ed ho tanta paura.

Come in un vecchio film

Come in un vecchio film                                                                       In bianco e nero, e muto, rivedo la mia vita, ...